top of page

Cor Unum 2019

Numero unico 2019

Cor Unum 2019

IL FILO DELLA SPERANZA
Da tempo abbiamo interrotto il filo della comunione-condivisione-comunicazione
dato da Cor Unum. Eccoci a riprenderlo, finalmente! Complici nella sospensione
di tanti mesi, sono diversi fattori: gli impegni molteplici che bussano quotidianamente
alle incombenze delle nostre comunità, anzitutto; a questi poi va aggiunto il
COVID-19, che ha portato anche nei nostri monasteri uno stravolgimento non di
poco conto. E sarebbe bello dargli voce, in un prossimo numero: ne risulterebbe uno
scambio sicuramente fecondo.
Ed eccoci al numero unico dell’anno 2019. Un anno ricco di eventi, di cose accadute
da segnalare, alcune liete, altre tristi.
Partiamo dalla vita della Chiesa: nel novembre 2019 la Congregazione per gli Istituti
di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica pubblica l’atteso Documento
L’arte della ricerca del volto di Dio. Linee orientative per la formazione delle contemplative:
un testo che dovrà essere oggetto di studio, confronto e attuazione ancora
a lungo. Ci aiuta a leggerlo, delineandone alcune linee guida, Sr Maria Elena
Occhialini nell’Editoriale.
Nel febbraio 2020 ha luogo un evento bello di Chiesa: l’Incontro di riflessione e
spiritualità “Mediterraneo frontiera di pace”, che vedrà convenire a Bari dal 19 al
23 febbraio 58 fra Vescovi e altri prelati cattolici di sedi che si affacciano sull’una
e l’altra sponda del Mediterraneo. Alcune Comunità monastiche di vita contemplativa,
fra cui le nostre agostiniane di Pennabilli e Rossano, sono state coinvolte nella
“rete di preghiera” che ha accompagnato la preparazione di questo evento, anche
attraverso un lavoro di riflessioni raccolte in un quaderno offerto allo studio dei
partecipanti. In questo numero riportiamo la riflessione della Comunità agostiniana
di Pennabilli che coordina la rete dei Monasteri e che ha provveduto a raccogliere
i diversi contributi.
Nel 2019 ha visto la luce, finalmente, il libro di Paola Bignardi sulla vita di Madre
Alessandra; un lavoro durato molti anni, accurato, profondamente pensato e
meditato; un lavoro per il quale non finiremo mai di essere grate a Paola. Il suo
Rallegrata da Dio, uscito per le Edizioni Cantagalli, è stato presentato all’Eremo
di Lecceto; a Roma presso l’Augustinianum e nell’ambito delle giornate dedicate
all’approfondimento della Regola di S. Agostino per la Famiglia agostiniana; a
Pennabilli e, infine, a Rossano. Alla recensione del libro è stato dato spazio su vari
giornali e riviste, li ricordiamo: Avvenire (Innocenzo Gargano “Madre Macajone la
monaca agostiniana che lavorò per la riscoperta del pensiero di Agostino”, 12 dicembre
2019), Consacrazione e Servizio (5/2019); Testimoni (gennaio 2020); www.
santalessandro.org (settimanale della Diocesi di Bergamo,13.09.2019). Ospitiamo
qui due recensioni: la presentazione al libro tenuta da P. Amedeo Cencini presso l’Eremo
di Lecceto, e la recensione di P. Innocenzo Gargano. Il primo, accompagnatore spirituale di Madre Alessandra in non pochi anni di amicizia condivisa; il secondo,
venuto a conoscenza della Madre solo attraverso le pagine del libro e tuttavia attento
a seguire la vicenda umana e spirituale della Madre, per la sensibilità e affinità
del comune percorso nel monachesimo.
Di Paola Bignardi siamo liete di riportare una sua attenta riflessione attorno alla
vita monastica: può offrire materia a tutte noi di confronto e condivisione.
La vita della nostra Federazione è stata animata da alcuni momenti particolarmente
significativi. Nello scorso mese di agosto ha avuto luogo la benedizione del monastero
S. Agostino a Rossano, in Calabria, dopo dieci anni dall’inizio della fondazione.
Avere il monastero significa avere la possibilità di una vita meglio definita e meglio
a servizio della chiesa locale e del territorio, coi suoi spazi deputati all’accoglienza
e un’ampia cappella. Viene alla luce il primo monastero agostiniano femminile in
Calabria, e questa è una buona notizia per tutte: sull’albero annoso della nostra
Federazione spunta una gemma. Tenera e fragile, ma pur sempre portatrice di vita
nuova: è affidata alla preghiera di ciascuna.
Nello scorso mese di ottobre si è vissuta un’importante tappa di confronto e lavoro
attorno alla revisione degli Statuti federali, con l’Assemblea straordinaria: ce ne
offre una breve sintesi Sr M. Cristina Marani.
Le settimane formative per le giovani sono state vissute con coinvolgimento, interesse
e viva partecipazione: due “voci” ce ne riportano una cronaca calda e gioiosa.
Tra gli avvenimenti tristi del 2019 dobbiamo con dolore segnare il ritorno alla Casa
del Padre, il 30 dicembre 2019, del nostro carissimo Card. Prospero Grech OSA, da
tutte noi conosciuto e amato come Padre, oltre che come professore di Sacra Scrittura
in tanti anni di Casa di Formazione; due ricordi molto commoventi e affettuosi
ci restituiscono al vivo la sua personalità.
Questa rapida carrellata sui contenuti variegati di questo numero di Cor Unum ci fa
chiedere: c’è un filo che li collega tra loro?
Il filo, di per sé, è qualcosa di molto esile, sottile e facile a spezzarsi. Tuttavia ha la
robustezza sufficiente per collegare, unire e intrecciare, proseguire e continuare…
Nel tentativo di cercare una risposta ci è venuta incontro questa espressione particolarmente
felice di Agostino: «L’ardore corre sul filo della speranza» (Discorso
21,1). Ecco, il filo della speranza è proprio ciò che riconosciamo attraversare tutti
gli avvenimenti di cui questo numero di Cor Unum si fa portavoce.
Filo di vita, da recuperare ogni volta che gli eventi, le difficoltà e le incertezze legate
al futuro rischiano di farlo smarrire. Filo che unisce: e vogliamo pensare che
è questo il filo che intercorre tra le nostre comunità, invisibile e silenzioso. Il filo
della speranza: continuiamo ad intrecciarlo dentro alle nostre comunità e fra di noi,
perché l’ordito che ne risulta sia a lode di Dio.
Un grazie a tutte coloro che con dedizione e tanta passione hanno profuso tempo ed
energie nella realizzazione di questo numero di Cor Unum.
Deo gratias!

bottom of page